domenica 12 febbraio 2012

Sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: CheckList o Indice OCRA?

In questo articolo si indica quale metodologia di valutazione utilizzare ed in quali casi ... 
di Raffaele Di Benedetto

Molto spesso la domanda che mi viene rivolta dai consulenti della sicurezza che devono affrontare una valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori è: quale metodo devo utilizzare tra la CheckList OCRA e l’Indice OCRA?

In relazione a quanto previsto dalla norma UNI ISO 11228-3, diciamo subito che la risposta potrebbe essere molto semplice: la CheckList OCRA va utilizzata per lo screening e l’Indice OCRA per la valutazione del rischio.

In effetti, molti consulenti utilizzano sempre e comunque la CheckList OCRA come strumento per la valutazione del rischio specifico e questo può dar luogo ad una non corretta gestione del livello di esposizione. Vediamo come affrontare correttamente la valutazione del rischio.

Quando ci si espone al rischio da sovraccarico per gli arti superiori
Normalmente si tende ad applicare la metodologia OCRA quando è possibile individuare un ciclo ben definito nel compito lavorativo analizzato. In effetti, la ciclicità della produzione avviene solo in alcuni contesti lavorativi, ad esempio quelli industriali in cui si realizzano gli stessi prodotti in tempi determinati. In altri casi, quali ad esempio l’agricoltura, la grande distribuzione, le lavorazioni artigianali, l’individuazione di un ciclo non è possibile. Ciò nonostante, esiste una attività che risulta essere sempre a carico degli stessi distretti anatomici e che va sottoposta ad indagine.

La ripetizione di una particolare attività induce sollecitazioni, piccoli traumi ed usura delle articolazioni, dei muscoli e dei tendini che danno luogo, gradualmente, nell’arco di un periodo di tempo più o meno lungo (mesi od anni), a patologie a carico dei distretti interessati. Le patologie maggiormente rappresentative in tale ambito e che riguardano gli arti superiori sono: le tendiniti, le tenosinoviti, le sindromi da intrappolamento con interessamento nervoso o neurovascolare - ad es. la sindrome del tunnel carpale - ed i conseguenti deficit sensitivi e motori.

Si pensi agli addetti al banco salumeria di un Ipermercato. Le attività risulteranno sempre differenti e non esiste un vero e proprio ciclo di lavorazione, ma il sovraccarico biomeccanico agli arti superiori esiste ed è anche rilevante.

La metodologia
La metodologia descritta nella norma UNI ISO 11228-3, citata dal D.Lgs. 81/08, ha due livelli di analisi: il primo livello prevede l’utilizzo della CheckList OCRA; il secondo livello di analisi prevede l’utilizzo dell’Indice OCRA. Per tutte le postazioni di lavoro che all’analisi di primo livello risultano in fascia di rischio media o alta (fascia gialla o rossa) si deve procedere con la analisi di secondo livello, ovvero con l’Indice OCRA.
Solo con l’indice OCRA, infatti, è possibile effettuare una analisi approfondita del compito lavorativo, valutare correttamente i fattori di rischio ed ottenere le dovute indicazioni per la riduzione dello stesso. I fattori di rischio sono i seguenti:
  • Frequenza di azioni tecniche al minuto
  • Tempi di recupero
  • Forza applicata
  • Assunzione di posture incongrue
  • Fattori organizzativi
  • Fattori complementari


  • La valutazione del rischio da sovraccarico degli arti superiori deve essere effettuata per tutte le postazioni di lavoro che possono esporre il lavoratore al rischio specifico. Se il rischio è individuato, si deve intervenire per eliminarlo o ridurlo.
    Vediamo insieme come utilizzare i due livelli di indagine e perchè.

    L’Indice OCRA
    L’indice OCRA è la metodologia di valutazione del rischio che permette di valutare puntualmente tutti i fattori che concorrono al sovraccarico degli arti superiori e ad effettuare una previsione del numero di patologici previsti in un certo arco temporale. In tal senso, la valutazione avviene quantificando puntualmente ciascun fattore di rischio, analizzandolo nell’ambito del compito lavorativo e dell’organizzazione del lavoro. Oltre a fornire un indice di esposizione al rischio, l’Indice OCRA si pone come un valido strumento per la riprogettazione delle postazioni a rischio.
    La valutazione dei singoli fattori di rischio si effettua in ogni suo aspetto dal punto di vista quantitativo e non qualitativo.

    Definizione del Turno di lavoro e dei tempi di recupero: è necessario descrivere dettagliatamente il turno di lavoro allo scopo di individuare sia la reale durata dei compiti ripetitivi, sia i tempi di recupero presenti
    Frequenza delle azioni tecniche: le azioni tecniche devono essere contate e descritte all’interno del ciclo e successivamente riportate in relazione al minuto di lavoro.
    Uso della Forza: la forza deve essere quantificata nella sua intensità, utilizzando la scala di Borg, quantificando la durata in cui viene esercitata all’interno del ciclo.
    Posture incongrue: per ciascun distretto (spalla, gomito, polso e mano), destro e sinistro, devono essere quantificati i tempi di assunzione delle singole posture incongrue.
    Fattori complementari: anche la durata della presenza dei fattori complementari va quantificata temporalmente.
    Il risultato è un indice d rischio correlato con il numero di patologici attesi per in un periodo di 7 anni.

    La CheckList OCRA
    La CheckList OCRA è una procedura breve per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. A tale scopo, introduce delle semplificazioni nel reperimento delle informazioni relative ai fattori di rischio che però viene compensata da una sovrastima dell’indice di esposizione al rischio risultante. L’obiettivo, infatti, è quello di individuare le postazioni di lavoro e i compiti lavorativi che devono essere sottoposti ad un approfondimento di indagine con il metodo di secondo livello (Indice OCRA).
    Le semplificazioni intervengono in tutti i fattori di rischio. Vediamole insieme:
    Numero di azioni tecniche: si da una valutazione approssimativa del numero di azioni tecniche al minuto. In generale non si contano puntualmente.
    Tempi di recupero: non sono valutati nello specifico, ma si indicano possibili situazioni di lavoro. Ad esempio, esiste una interruzione di almeno 8/10 min. ogni ora (contare la mensa); oppure il tempo di recupero è interno al ciclo.
    Forza: si applica sempre la scala di Borg, ma la forza è raggruppata in tre gruppi (moderata, forte, massimale) e si da una indicazione percentuale dell’uso della stessa durante il compito.
    Posture incongrue: anche l’assunzione di posture incongrue è valutata in percentuale sul tempo di lavoro

    Quando applicare i Metodi
    Come si vede, i due livelli di indagine non sono sovrapponibili: per valutare l’indice di esposizione al rischio è necessario utilizzare l’Indice OCRA. La CheckList OCRA, comunque, è un validissimo supporto per una prima stima della esposizione al rischio. Tra l’altro, in alcune situazioni complesse quali i compiti lunghi, le attività non strettamente ripetitive, la mappatura generale, può essere utilizzata con profitto, pur consci che la valutazione dovrà sempre essere approfondita da una analisi Indice OCRA nei casi in cui la fascia del rischio risulti essere gialla o rossa. Oppure, procedendo ad una riprogettazione delle postazioni di lavoro.
    L’Indice OCRA, invece, dovrà sempre essere utilizzato per cicli lavorativi brevi (inferiori al minuto) o nei casi in cui, volendo riprogettare le postazioni di lavoro, si devono eliminare o ridurre i principali fattori di rischio.

    Conclusioni
    La CheckList OCRA e l’Indice OCRA sono due livelli di indagine del rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori. La CheckList dovrebbe prevalentemente essere utilizzata per effettuare uno screening dei compiti lavorativi a rischio, mentre l’Indice OCRA fornisce anche una previsione dei patologici che potranno presentarsi in un arco temporale di circa 7 anni. L’Indice OCRA andrebbe sempre utilizzato per la riprogettazione e peri cicli brevi.

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